Credo sia accaduto ad ognuno di noi nella vita, all’inizio di ogni nuovo anno, di augurarsi che fosse migliore del precedente… il migliore di sempre!
Ma cosa facciamo in realtà per raggiungere l’obiettivo..? Nella maggior parte dei casi assolutamente nulla, salvo poi lamentarci alla fine dell’anno e ripetere i nostri auspici alla vigilia del prossimo..! Tendenza naturale dell’uomo è infatti comportarsi ripetendo incessantemente gli stessi schemi, per la quasi totalità appresi nei primi anni di vita, soddisfando in tal modo il proprio bisogno di sicurezza. Quando abbiamo grandi sogni e slanci di entusiasmo verso azioni “insolite” al di fuori di quella che è la nostra “zona di confort”, spesso preferiamo ridimensionare i nostri desideri piuttosto che ampliare questa zona! Ma, come dicono i maestri di programmazione neuro linguistica, “se continui a fare le cose che hai sempre fatto, otterrai sempre gli stessi risultati: se vuoi ottenere risultati diversi, devi fare cose diverse”!
Così le persone consultano diversi oroscopi, lasciandosi sedurre da quello che promette le più grandi fortune nei mesi di maggio piuttosto che settembre..;-)
Purtroppo o per fortuna, la notizia è che: siamo noi i responsabili del nostro destino! Già, le persone “fortunate” esistono, ma non perché sono nate sotto la famosa “buona stella”, quanto perché hanno un modo particolare di pensare e di vivere la vita e questo, profezia autoavverantesi, si manifesta in un flusso di apparenti coincidenze e situazioni favorevoli.
La cosiddetta “fortuna” è il risultato di un preciso atteggiamento mentale che si può imparare e che può migliorare la nostra vita in ogni aspetto. In pnl si usa il termine modeling per esprimere una modalità di apprendere velocemente, osservando altri che hanno già raggiunto e vivono i risultati che noi vorremmo ottenere e fare nostri. In questo articolo voglio giocare un po’ con te e prendere come modelli esemplari per questa argomentazione due figure che sicuramente conosci dalla tua infanzia, i celeberrimi personaggi Disney di Gastone e Paperino..😜: del resto, è proprio al di sotto dei 6-7 anni che nel nostro subconscio si installano i condizionamenti -potenzianti e depotenzianti- che avranno un impatto dominante in tutto il resto della nostra esistenza.
Gastone Paperone è il papero più fortunato di tutta Paperopoli, cugino di Paperino e Paperoga. Vince spesso premi su premi, lotterie, scommesse.. è infatti un papero che vive di rendita! Sfaticato, Gastone, non lavora mai, e spesso ozia e si diverte nelle crociere omaggio che vince. Il fortunato papero è anche il contendente della fidanzata di Paperino, Paperina, che invita spesso a cena sfoggiando una delle sue macchine fiammanti. Veste molto elegante, con una giacca verde e fiocco rosso, cappello verde e bastone alla mano.
Paolino Paperino, semplicemente noto come Paperino è il classico papero bianco con becco e zampe arancioni. Solitamente indossa una blusa e un berretto da marinaio – ma senza pantaloni. È stato definito «l’antieroe per eccellenza, l’incarnazione dell’uomo medio moderno, con le sue frustrazioni, i suoi problemi, le sue nevrosi».. il “Fantozzi” di Paperopoli..! È lo zio di Qui, Quo e Qua (affidatigli da sua sorella Della) e nipote di Paperon de’ Pa-peroni, come poi scoprirà facendo accurate ricerche. Ha una relazione sentimentale con Paperina, nonostante questa, di tanto in tanto, ceda alle richieste di appuntamenti di Gastone. Vive in una casa a due piani con giardino, ove – tra due alberi – è appesa la sua amata amaca. Guida una sgangherata automobile, targata 313. La sfortuna di Paperino è oramai quasi proverbiale, unita al suo perenne stato di disoccupazione e alla sua pigrizia.
Gastone è l’eterno rivale, è tutto ciò che Paperino non è: ricco, fortunato e disinvolto. Proprio per questo Paperino non lo sopporta e cerca in tutti i modi di contrastare i tanti attacchi di Gastone al cuore di Paperina. Ma alla fine Paperina sceglie sempre e ancora Paperino che, per quanto povero e pasticcione, ha un animo nobile e generoso.
Curiosando sul web mi sono imbattuta in un articolo che parlava di un esperimento che aveva come protagonisti due gruppi di persone: quelle che si ritenevano molto sfortunate come Paperino e quelle che invece si ritenevano degli autentici Gastone. A tutti veniva dato un libro molto grande e le “cavie” dovevano dire nel più breve tempo possibile di quante pagine era composto. Tutti gli sfortunati si affannarono a contarle rapidamente una dopo l’altra, invece i più fortunati si accorsero che nel bel mezzo del libro c’era una nota indicante il numero esatto di pagine! L’articolo era tratto da un libro di Richard Wiseman: “Fattore Fortuna”. Lo psicologo sostiene che le persone “fortunate” esistono ed hanno delle caratteristiche ben precise. Ma la cosa più entusiasmante è che.. “fortunati” si può di-ventare!
Tornando a Gastone e Paperino, è tragicomico osservare come i due, camminando fianco a fianco per la stessa strada, sperimentassero cose esattamente congrue alla loro diversa visione del mondo, alla loro diversa attitudine mentale ed alle loro diverse aspettative: quando l’ottimista Gastone, svegliatosi la mattina profondamente fiducioso ed aperto ad ogni possibilità, pestava “per sbaglio” un diamante (?!?), il pessimista Paperino, svegliatosi con animo ben diverso, sconsolato ed impaurito di fronte alle avversità che si aspettava già di dover affrontare, metteva il piede sopra ad un chiodo a pochi centimetri di distanza..! Se per qualche motivo Paperino, per aver aiutato qualcuno con il suo buon cuore, otteneva in premio tutti i biglietti della lotteria, tutti tranne l’unico già venduto, possiamo stare certi che quell’unico era quello vincente ed era stato acquistato proprio da Gastone!! E se “per caso” opportunità positive apparivano di fronte a Paperino ed apparenti avversità di fronte a Gastone, immediatamente qualcosa riportava tutto alla consuetudine ed alla normalità, mostrando, a chi la sa vedere, l’opportunità positiva nelle difficoltà.. e facendo svanire l’occasione tra le mani di chi non la sa cogliere..! Ed è questa la vera chiave!
Ma allora, c’è per ognuno di noi un destino benevolo o nefasto oppure siamo noi i fautori della nostra sorte..? Già Sant’Agostino nel IV secolo d.C. si poneva il dilemma tra “prescienza” e “predestinazione” e si chiedeva il ruolo del libero arbitrio all’interno del dise-gno cosmico e le tradizioni indovediche ci parlano del peso del karma.. Che pensare allora..?
Personalmente, ritengo che nel cammino della nostra esistenza ci imbattiamo in esperienze con le quali siamo necessariamente chiamati a confrontarci per espandere il nostro livello di consapevolezza e -proprio in quel frangente- entra in gioco il nostro libero arbitrio, che ci consente di scegliere se tentare di “svicolare”, bypassando il problema, o se decidere di metterci veramente in gioco accettando il momento presente, riconoscendo il messaggio che la vita ci sta chiedendo di accogliere e utilizzarlo per trascendere la dinamica stessa, trasformare le nostre condizioni di vita ed accedere ad un livello di consapevolezza più elevato che ci permetta definitivamente di andare oltre alcune sfide, evitando così che la vita, “generosamente”, ce le riproponga in una nuova veste, in condizioni apparentemente diverse, nascondendoci così il legame invisibile tra due eventi lontani nel tempo e nello spazio.
Se noi chiediamo all’Universo il dono della pazienza, l’Universo risponderà ponendoci sul nostro cammino l’occasione per esercitarla e svilupparla..! Se in una relazione siamo co-stantemente attanagliati da paure e gelosie, l’Universo ci farà incontrare proprio la persona più opportuna per noi che ci darà l’occasione di lavorare sulle nostre debolezze (appunto paure e gelosie), offrendoci così la possibilità di elevare i nostri sentimenti ad un livello superiore.
Chiaro è che, se non comprendiamo la sottile trama che lega la realtà dietro il livello fenomenologico, tutto ci sembra guidato dal caso e così, quando non otteniamo ciò che desideriamo, siamo pronti a lamentarci della malaugurata Sorte, senza comprendere che siamo noi i fautori ultimi del nostro destino.. Noi con i nostri stati d’animo, noi con le nostre aspettative, noi con le nostre credenze, con i nostri conflitti psico-emotivi e i nostri “esami” da superare..!
L’unico profondo cambiamento che abbiamo veramente il potere di realizzare è quello interiore.. La realtà che ci circonda è solo l’estroflessione della nostra interiorità, quindi, se vogliamo vedere un cambiamento attorno a noi, è necessario essere noi in primis l’espressione del cambiamento.
“Quando tutto cambia (dentro), cambia tutto (fuori).”, N.D.Walsch.
Namastè 🙏🏻