Negli ultimi anni sentiamo parlare sempre più spesso di legge di attrazione.. Libri, cd, dvd, conferenze e seminari.. si propongono di spiegarci questo famoso “segreto”.. Ma sarà poi davvero un “segreto”..? I recenti studi di fisica quantistica non hanno fatto altro che iniziare a dimostrare alla mente analitica dell’uomo moderno occidentale ciò che da tempo tramanda la saggezza delle antiche tradizioni orientali.
Correva l’anno 1993, allora avevo 14 anni e cominciava il mio percorso di “allontanamento dalla religione”.. quello che poi ho definito il mio percorso di “avvicinamento alla spiritualità”. Ricordo che fui attratta da un libro, piccolo nello spessore ma molto più grande della consapevolezza dei miei 14 anni. “Dio e la scienza – Verso il meta-realismo” era il titolo, ma fu una citazione di Louis Pasteur sulla quarta di copertina a colpirmi: “Un po’ di scienza allontana da Dio ma molta riconduce a Lui”.
Facciamo un breve excursus storico. Il movimento culturale e filosofico del materialismo illuminista aveva portato a cambiamenti socio-culturali caratterizzati, fra l’altro, da un esame critico della religione: le dottrine religiose istituzionalizzate erano state contrastate con l’esaltazione di quei valori da esse non riconosciuti e il laicismo, con i suoi principi razionalistici e gnoseologici, aveva concorso a determinare quell’ottica progressista volta all’assoluta emancipazione dell’uomo dalle tenebre ideologiche in cui era stato costretto dalla fede, oltre che dal dispotismo e dai criteri assiologici di classe. Tutti i principi assolutistici iniziarono quindi ad essere messi in discussione dalla “nuova scienza” e dal pensiero razionale. Quasi per contrapposizione (ricordiamo tutti la celeberrima metafora manzoniana “due secoli, l’un contro l’altro armati”), alla fine del periodo illuminista nasce e si sviluppa il Romanticismo, caratterizzato da spiritualità, emotività, fantasia, immaginazione e soprattutto dall’affermazione dei caratteri individuali di ogni artista, veicolo soggettivo di interpretazione della realtà. Il termine “Romanticismo”, utilizzato in modo sempre più ampio ed esteso, venne applicato dapprima ad un’idea di sensibilità basata sull’immaginazione ed in seguito ad un orientamento più diffuso del pensiero, comprendendo non più solo un concetto di arte romantica, ma addirittura di scienza o filosofia romantiche. Gli autori romantici rifiutavano e negavano quindi l’idea illuministica della ragione, perché questa non si era rivelata in grado di spiegare la totalità del mondo e di tutto ciò che è. Conseguentemente, si verifica in quest’epoca un notevole progresso nell’esplorazione dell’irrazionale: sentimenti e percezioni, follia e genialità, sogno e visioni assumono dunque un ruolo di primaria importanza.
“Ritorniamo al futuro”..! Correva l’anno 1996, allora avevo 17 anni e, complice la mia passione per la favola di Lewis Carroll, la mia attenzione fu curiosamente rapita da un libro dal titolo strano, “Alice nel paese dei quanti – Le avventure della fisica”.. e non provate a commentare “Che infanzia difficile!”..😉!!! In questo libro, una moderna Alice attraversa non più uno specchio ma uno schermo televisivo, finendo nel mondo degli oggetti infinitamente piccoli, i “quanti”: “più bizzarro del Cappellaio Matto, più imprevedibile della Regina di Cuori, più elusivo dello Stregatto”, il mondo dei quanti, rivelato dalla fisica del ‘900, ha determinato nuovamente una radicale revisione delle categorie del nostro pensiero. Facciamo un esempio a titolo esplicativo: il paradosso del gatto di Schrodinger è un esperimento mentale che rappresenta metaforicamente l’interferenza dell’osservatore sulla realtà osservata. “Si rinchiuda un gatto in una scatola di acciaio insieme ad un macchinario in cui si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora “forse” uno dei suoi atomi si disintegra, o “forse” nessuno; se ciò accade, il contatore lo segnala ed aziona un martelletto che rompe una fiala di cianuro. Dopo aver lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si sia disintegrato e che invece, qualora fosse avvenuta la prima disintegrazione atomica, lo avrebbe disintegrato. Il gatto vivo E il gatto morto non sono “stati puri”, ma miscelati con uguale peso”. Quindi, dopo un certo periodo di tempo, il gatto ha la stessa probabilità di essere morto quanto l’atomo di essere decaduto. Allo stato “potenziale” il gatto è contemporaneamente sia vivo che morto e solo quando il sistema subisce l’interferenza dell’osservatore esterno (ovvero quando si apre la scatola) una delle due realtà potenziali si manifesta, mostrandoci o il gatto vivo o il gatto morto. Nel mondo della fisica quantistica, l’atomo esiste nei due stati sovrapposti fino a quando si compie un’osservazione e (attenzione!!) l’aspettativa dell’osservatore influenza la materializzazione di uno dei due risultati! La meccanica classica ha scoperto il suo limite tentando di spiegare la meccanica quantistica, lo stesso limite che il Romanticismo aveva palesato nei confronti dell’Illuminismo..!
Andiamo al 1998, uscita del famosissimo film “Sliding Doors”. Helen (Gwyneth Paltrow) è una giovane donna che lavora nelle pubbliche relazioni ed è fidanzata con Gerry. Dopo essere stata bruscamente licenziata, si dirige in tutta fretta verso la metropolitana. In quel momento la sua vita si divide in due dimensioni parallele: Helen che “prende” il metrò e Helen che “perde” il metrò. Le due realtà si sovrappongono in alcuni momenti (eventi sincronici predestinati) ma le vicende si svolgono in maniera completamente diversa, dando enorme importanza al ruolo del libero arbitrio. Teoria del caos, caso o determinismo..? E, riprendendo nuovamente Sant’Agostino, prescienza o predestinazione? Destino o libero arbitrio..? Il discorso è estremamente complesso e talvolta la parola non riesce a spiegare il flusso dei pensieri.. forse abbiamo messo appunto un linguaggio ricco in terminologia atta a spiegare il mondo fenomenologico ma ancora troppo materiale per spiegare quello metafisico. Le ricerche attuali mostrano che in natura tutto sembra muoversi in sintonia (e penso alla teoria dell’Uno di Vittorio Marchi) e che il mondo sembra essere rotto all’improvviso da eventi simbolici e pieni di significato che ci ricordano che non siamo fatti di sola materia, ma soprattutto che l’Universo ha la sua matrice in una coscienza universale, quella che già Jung aveva scoperto nella forma dell’inconscio collettivo, l’origine di tutte le sincronicità. Massimo Teodorani spiega meravigliosamente “il legame tra Fisica e Psiche”, volando dagli studi di Pauli e Jung a Chopra. Del resto, Einstein stesso nella formula della Relatività aveva unito materia ed energia e che il pensiero (energia) produca mutamenti nel corpo fisico (materia) ce ne accorgiamo ogni qualvolta lo stress ci causa il mal di stomaco o l’emicrania..! L’unico modo per poter percepire ed accorgerci di esperienze energetiche non materiali è quello di lasciar abbassare il livello di coscienza razionale per lasciare spazio al potere dell’intuizione, che, attraversando i meandri del subconscio, scaturisce profondamente da una connessione energetica e vibrazionale con il mondo intangibile. I fenomeni di “sincronicità” sono da tempo studiati anche e soprattutto dai fisici quantistici ma, dato che gli eventi sincronici accadono in perfetto sincronismo con un pensiero o con lo stato psichico soggettivo dell’osservatore, assumono esclusivamente valore soggettivo, racchiudendo un significato profondo individuale, il cui scopo è quello di guidare la vita di ciascuno di noi verso il proprio destino, attraverso segnali che ne agevolino il cammino. Nel mondo quantistico, i parametri di tempo e spazio si annullano (principi di atemporalità e di non località) e vige il principio di non causalità, rendendo possibili fenomeni sincronici anche di telepatia, chiaroveggenza, visione remota ed addirittura preveggenza, comunemente definiti fenomeni di percezione extrasensoriale, paranormali o metapsichici.
Deepack Chopra, famosissimo medico endocrinologo indiano formatosi negli Stati Uniti, è conosciuto in tutto il mondo per aver proposto un paradigma completamente nuovo, basato sulla sincronicità: si tratta di una filosofia di vita improntata ad una connessione tra mente e corpo, spiritualità e salute fisica, permeati della spontanea saggezza intrinseca nell’essenza divina dell’essere umano, il suo vero Sé. Secondo Chopra, saper cogliere le sincronicità nella nostra vita significa al contempo garantire la salute del nostro corpo in stretta interazione con mente, psiche e spirito. Le sincronicità che avvengono nella sfera umana permettono di riattivare la nostra anima, intesa proprio come ponte tra due mondi. “Nella vita non ci sono accidenti, ma c’è solo un qualche proposito che noi non abbiamo ancora compreso. La vita ci appare casuale solo alla superficie, ma ad un livello più profondo essa è completamente organizzata. Il cosmo è strutturato per portare alla crescita e la crescita è sempre nella direzione di Amore più grande e felicità.. Le frontiere sono tutte create nella coscienza e dissolte nella coscienza.. Se noi esperiamo le nostre menti come multi-dimensionali, noi ci avviciniamo alla mente divina, la quale contiene in sé tutte le dimensioni.. Io credo che tutte le coincidenze siano messaggi dal non-manifesto.. Esse sono come angeli senza ali, per così dire, improvvise interruzioni della vita normale indotte da un livello più profondo.”. Chopra ritiene che se l’uomo è in grado di capire che questa magia non è fantasia ma può divenire una realtà dentro di noi, allora noi siamo nella condizione di poter seguire quello che lui chiama “sincrodestino”, nell’ambito del quale tutti i nostri desideri possono materializzarsi spontaneamente, perché sincronizzandoci con il flusso del nostro destino, noi stessi ne diventiamo creatori, consapevoli di come muovere i fili che intessono la trama della nostra realtà. Raggiungere lo scopo della propria Vita tramite una corretta e sempre più consapevole percezione delle sincronicità è un miracolo accessibile a tutti. Ciò che conta è imparare ad affinare la propria intuizione e saper cogliere la potenza del simbolo. L’obiettivo globale è “il risveglio delle reti di neuroni della mente planetaria per creare una massa critica di consapevolezza della pace”.
Nel libro “Il codice della vita – Le origini divine del DNA”, Gregg Braden, superando i confini che tradizionalmente separano storia, scienza e religione e presentando una sintesi delle sue ricerche che racchiude in sé il segreto dell’unità fra gli esseri umani e la chiave della nostra sopravvivenza, fornisce numerosi spunti di riflessione a riprova dell’esistenza di questa trama globale che soggiace all’apparente frammentazione di ciò che definiamo realtà (visibile): il libro espone la straordinaria scoperta della correlazione fra gli alfabeti biblici della lingua ebraica e araba e il nostro alfabeto genetico e rivela la presenza dentro di noi di un codice perduto, in grado di fornire elementi decisivi sul mistero delle nostre origini, mostrando la presenza di un codice divino impresso all’interno del corpo fisico di ogni donna, uomo e bambino, passati e presenti. Tutto ciò fornisce un senso di realizzazione globale ed universale così profondo da diventare esso stesso esperienza di un significato più vasto da dare alla Vita.
Fabio Marchesi nel libro “Io scelgo – Io voglio! – Io sono” espone in maniera assolutamente brillante la relazione creatrice tra l’uomo e la sua realtà e ci presenta il suo metodo, chiamato Exotropic Mind (Mente Exotropica), che consente a chiunque di intervenire attivamente sulle proprie credenze inconsapevoli per allinearle con i propri desideri, trasformando la mente in un “generatore quantistico” di coincidenze favorevoli e divenendo così autore consapevole della propria realtà. Ma proprio perché parliamo, ricitando Marchesi, di un universo exotropico (in opposizione al concetto di entropia), ovvero volto ad una globale evoluzione energetica, il principio che sottintende alla matrice divina ha una base di etica e di Amore universale. Quindi non basta desiderare ardentemente qualcosa.. per far si che accada, il nostro pensiero deve essere accompagnato da forti emozioni come Amore, gratitudine, gioia, passione, eccitazione, entusiasmo, speranza, soddisfazione… E lontano da emozioni distruttive quali egoismo, paura, disperazione, colpa, invidia, odio, rabbia, biasimo, preoccupazione, delusione, noia, irritazione.. L’intelligenza cosmica globale ha un progetto di Amore di dimensioni universali, nel quale la realtà soggettiva non è altro che un tassello in interazione col tutto, che ne fa parte ma che anche lo comprende, in maniera ologrammatica. Ed è per questo che dobbiamo essere scevri da giudizio.. “Ogni cosa che accade è sempre la miglior alternativa possibile” (da un convegno di Angelo Bona).. So che è difficile ricordarselo di fronte al massacro di sei milioni di ebrei durante l’olocausto, calamità naturali di colossali proporzioni, massacri, stermini, uccisioni, violenze.. Ma forse, rifacendoci ai principi karmici del buddismo, c’è qualcosa che è già prefissato che ci accada nella vita e di fronte ad ogni avvenimento abbiamo la straordinaria opportunità di scegliere come affrontarlo.. perché ci accade solo ciò che siamo in grado di sostenere, solo ciò che potenzialmente possiamo affrontare.. È il nostro esame, volto al recupero delle informazioni nella memoria dell’anima, alla nostra crescita psico-spirituale e all’espansione della coscienza.
Roy Martina scrive nel libro “L’anello mancante del segreto”: “Hai deciso di realizzare qualcosa di importante nella vita. Assicurati di vivere la vita che era in serbo per te. La vita per cui sei nato, il cammino che ti conduce alla canzone del cuore e al sorriso sul tuo viso”. E ancora Osho, ne “L’ABC del risveglio”: “Il tuo amore è il tuo destino. Ama qualcosa di meraviglioso, ama qualcosa della trascendenza, qualcosa di divino.. e troverai la tua strada”.
Iniziare a percepire le energie sottili che reggono la realtà dietro le condensazioni pesanti della materia è l’unico modo per accedere al mondo dietro la realtà delle apparenze.
“Felicità è il segno. Amore è la via. Luce è lo scopo.”, Nader Butto.
Namastè 🙏🏻